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Attualmente gestiscono lo Storico Ristorante Caffetteria La Loggia del Piazzale Michelangelo e il Ristorante Pizzeria Fratelli Cuore, all’interno della Stazione di Santa Maria Novella; oltre al Ristorante La Grotta Guelfa, in via Porta Rossa.
Ma la loro storia di imprenditori risale già al 1989, quando rilevarono la storica trattoria Anita, e lungo gli anni si è arricchita di attività famose ed importanti: per citarne alcune, la gestione della parte ristoro dei due ippodromi cittadini, la Trattoria dall’Oste - oggi tempio della bistecca alla fiorentina, il Ristorante il Vecchio Mercato, il Ristorante i Quattro Amici, e tanti altri.
L’attività lavorativa dei Fratelli, che tutt’oggi non s’accontentano di gestire la loro società di oltre 50 dipendenti, ma lavorano attivamente (chi in sala, chi in cucina) è sempre stata legata alla città di Firenze.
La decisione di fondare un’associazione culturale nasce proprio da questa riflessione: restituire alla città il più possibile, carichi di spirito di gratitudine per ciò che Firenze ha significato per loro e la loro attività.
Una riflessione che nasce già qualche anno fa, quando i Caprarella avevano deciso di raccogliere una sfida difficile, quella di proporre un progetto di riqualificazione della vecchia biglietteria internazionale della Stazione di Santa Maria Novella.
Un progetto che ha portato all’apertura del Ristorante Fratelli Cuore, ristorante pizzeria oggi famoso per la qualità delle sue pizze e per i suoi primi piatti. Ed è con lo stesso spirito che i Fratelli hanno poi deciso di affrontare un’altra importante prova, vale a dire rilevare la gestione dello Storico Caffè Ristorante La Loggia del Piazzale Michelangelo. Un vero e proprio monumento cittadino, risalente alla Firenze Capitale d’Italia, prima che un’attività commerciale.
Accanto al lavoro di riqualificazione della struttura a livello di ristorazione, i Caprarella volevano però fare di più: quello che avevano, ed hanno, fra le mani era a tutti gli effetti un’opera d’arte, e come tale andava trattata. Memori della storia della Loggia, che la vuole ideata dall’Ingegner Poggi per diventare museo delle opere di Michelangelo, i Fratelli sentivano di dover restituire qualcosa alla città e alla Storia, continuando sì a gestire un ristorante di successo, ma ritrovando al contempo la vocazione artistica propria della struttura.
Così, in collaborazione con la rivista Magnifica Toscana, hanno organizzato nel 2018 la mostra “Arte in Tour”, a cura di Massimo Ghirardelli: un’esposizione che coinvolgeva tre artisti di rilievo (Danilo Fusi, Vidà e Paolo Staccioli) chiamati ad esporre le proprie opere nelle sale e nel giardino del Ristorante.
La prova è un successo, e si decide di compiere un’ulteriore passo. Allestire una personale in grande stile, che preveda anche un rinnovamento dei locali con interventi site specific riguardanti proprio la mostra. Insomma, rendere la Loggia un vero e proprio museo. E’ qui che nasce l’idea dell’Associazione Culturale, a sottolineare l’animo non commerciale, ma di gratitudine e di rispetto per la vocazione artistica non solo della Loggia, ma dell’intera città.
Così, è proprio l’Associazione Culturale Capraré che ha promosso e tuttora promuove la mostra personale del Maestro Onofrio Pepe: “Onofrio Pepe alla Loggia: un panorama aperto verso le stelle”, a cura di Dominique Charles Fuchs. Una mostra che ha visto coinvolte tantissime realtà e fondazioni, oltre ovviamente le istituzioni cittadine, che hanno salutato in maniera entusiasta l’impegno culturale dei Fratelli Caprarella.
Impegno che ha anche trovato un riconoscimento nel prestigioso Premio Ponte Vecchio, conferito a Pino Caprarella, proprio a riconoscimento del lavoro e dell’impegno profuso verso la città di Firenze, prima in quanto imprenditore, e ora anche in quanto moderno “mecenate”.
L’Associazione culturale Capraré ha la propria sede in Piazzale Michelangelo 1, ed è raggiungibile alla mail info@caprare.it

Carlo Caprarella PRESIDENTE
Michele Rocco Caprarella SEGRETARIO
Nicola Marmugi CONSIGLIERE

La Nostra Famiglia

La storia della famiglia Caprarella ha origine a Melfi, nella splendida terra di Basilicata. È il 1955 quando, all’ombra del castello medievale di Federico II di Svevia, si celebra il matrimonio fra Carlo e Gelsomina: la prima pietra della nostra storia.
Carlo viene proprio da Melfi, è agricoltore da sempre e possiede un piccolo terreno; Gelsomina, invece, è originaria di Aquilonia (in provincia di Avellino), anche lei di famiglia contadina.
Dopo il matrimonio iniziano a lavorare assieme, coltivando la terra e vendendone i frutti la mattina al mercato del paese.
Il primo figlio, Pasquale, arriva nel 1957: a lui seguiranno Antonio, Giuseppe (in arte Pino), Rocco, Roberto ed Ernesto.
Mentre crescono e vanno a scuola, i sei ragazzi aiutano i genitori col lavoro: ancora oggi, ognuno dei fratelli ricorda sognante quei momenti fra i campi, intenti ad imparare ad amare la terra e apprezzarne i frutti.
Il primo ad abbandonare il paese per cercare fortuna al nord è Pasquale, che arriva a Firenze nel 1974 e mette le basi per farsi raggiungere dagli altri.
Pino e Rocco seguono in breve tempo il primogenito e fin da subito trovano la loro dimensione nel settore della ristorazione. La gavetta inizia nel ristorante Villa Vecchia, a Pratolino, dove esplorano sia il servizio di sala che i duri e gratificanti ritmi della cucina.
Roberto ed Ernesto raggiungono gli altri tre, e i Caprarella si ritrovano tutti a collaborare nello stesso ristorante: l’intesa professionale fra i fratelli, nata già ai tempi della vita contadina, ne esce confermata e rafforzata.
Nel frattempo si iniziano a celebrare i primi matrimoni, cui in brevissimo tempo segue l’arrivo della nuova generazione dei Caprarella.
Nel 1987 Pino decide di compiere il grande passo e, assieme ai suoi amici fraterni Saverio Madeo, Antonio Zianni e Michele Maggio acquista la storica trattoria Bordino, nelle immediate vicinanze del Ponte Vecchio.
I fratelli si riuniscono di nuovo nel 1991, quando decidono di fondare la società “Europa Service srl”: è l’inizio dell’ascesa nel mondo della ristorazione fiorentina. Pochi soldi, tanto coraggio e molta voglia di fare saranno la formula del loro successo.
Il primo ristorante acquistato è la Grotta Guelfa, che da ben ventotto anni serve un’ottima cucina toscana ai piedi del Palagio di Parte Guelfa, in pieno centro storico.
Intanto, anche gli ultimi membri della famiglia raggiungono il capoluogo toscano: a Firenze arrivano nonna Gelsomina e Antonio, che inizia subito a lavorare in Europa Service.
I fratelli Caprarella, spinti dal successo della Grotta Guelfa, acquisiscono altri due locali: il Caffè Latino e la Trattoria Anita.
E’ il 1995 quando l’Europa Service si allarga ancora, con l’acquisto dello storico ristorante “I quattro amici”, una fra le insegne più famose nella Firenze di quegli anni. I grandi spazi da cui è composto il locale danno un’ambiziosa idea ai fratelli: creare due ristoranti, affiancando alla tradizione di pesce de I quattro amici l’innovazione di un nuovo marchio, che punti ad una cucina tradizionale ma ringiovanita. Così, nel 1999, dalla Sala Margherita de I quattro amici nasce Il Portale: il nome deriva dallo splendido affresco che viene disegnato all’ingresso del ristorante e che rappresenta un arco affacciato sulla campagna toscana. In quelle pennellate si legge tutto l’amore e la gratitudine per la terra che ha ospitato e fatto la fortuna dei sei.
In entrambi i locali la pasta fresca viene affidata all’esperienza di nonna Gelsomina, che diventa il motore trainante della cucina.
Soddisfatto dell’esperienza fiorentina, Antonio decide di ritornare nella sua Melfi, mettendo a frutto quanto appreso assieme ai suoi fratelli per aprire un ristorante nella città natale.
La voglia di fare dei cinque fratelli rimasti a Firenze non si ferma: anzi decidono di esplorare il settore in lungo e in largo, confrontandosi anche col mondo fieristico e con i servizi di ristorazione di ippodromi e piscine.
Nel 2009 è il momento di aprire un altro locale, la Trattoria dell’Oste. L’idea è di Pino, che da sempre si considera non solo un semplice ristoratore ma, appunto, un oste: “I miei clienti sono come ospiti in casa mia, che mi pagano anche! E’ un mio dovere farli stare bene!”.
Seguono altri locali (il Vecchio Mercato, nella storica piazza del mercato centrale, il Pruneto, con la sua splendida terrazza sui colli toscani e Da Pescatore, nato dalla collaborazione con l’omonimo chef), mentre la famiglia si allarga e la terza generazione inizia a seguire i passi dei padri, sottoponendosi alla rigorosa gavetta che i sei fratelli hanno sperimentato in prima persona.
Il salto di qualità, il passaggio da importante azienda familiare a vera e propria realtà imprenditoriale, avviene nel 2015. Nonostante la difficoltà e l’ambiziosità del progetto, i fratelli mettono a nuovo la vecchia zona biglietteria all’interno della Stazione di Santa Maria Novella e aprono il ristorante Fratelli Cuore: un progetto di riqualificazione urbana che restituisce un bellissimo spazio alla vita cittadina. Il nome è ovviamente un’ode all’amore dell’intera famiglia per l’arte dell’ospitalità. L’attenzione per la qualità dell’offerta ha portato il ristorante a ricevere nel 2018 tre spicchi Gamberi Rosso per l’ottima pizza proposta.
Infine nel 2016 si realizza il personale sogno di Pino che, fin da ragazzo, quando girava per il Piazzale Michelangelo alzava gli occhi verso la Loggia, pensando che un giorno sarebbe stata sua.
E così è andata: l’ultimo ingresso fra i locali Caprarella è proprio lo storico Caffè Ristorante La Loggia, che dal 1876 domina tutta Firenze dall’alto del Piazzale. Ancora una volta, lo scopo è quello di restituire alla città un luogo pieno di storia e vita culturale.
Mamma Gelsomina è ormai bisnonna, ma l’entusiasmo dei fratelli Caprarella è ancora quella dei ragazzi che, ormai quarant’anni fa, arrivavano a Firenze col loro carico di speranze e voglia di fare. Entusiasmo che hanno trasmesso ai loro figli, impegnati oggi ad onorare il percorso che hanno tracciato avanti a loro i sei ragazzi di Melfi.